Fra queste, una delle principali riguarda l’intervento sull’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (di seguito, IRPEF). La modifica concerne in parte la struttura stessa dell’aliquota che ora prevede:
- la diminuzione da cinque a quattro degli scaglioni previsti, ottenuta attraverso l’eliminazione del quarto scaglione e riduzione dell’ampiezza di quello precedente, il terzo;
- l’abbassamento delle aliquote riferite al secondo e al terzo scaglione.
In riferimento alla struttura dell’imposta, fino al 2021 vigeva tale modalità di calcolo:
SCAGLIONI | ALIQUOTA | IMPOSTA DOVUTA |
Fino a €15.000 | 23% | 23% del reddito |
€ 15.001 – € 28.000 | 27% (2) | € 3450 (23% * 15.000) + 27% sul reddito che supera i € 15.000 |
€ 28.001 – € 55.000 (1) | 38% (2) | € 6960 (3450 + 27% * 28.000 -15.001) + 38% sul reddito che supera i € 28.000 |
€ 55.001 – € 75.000 | 41% | € 17.220 (6960 + 38% * 55.000 – 28.000) + 41% sul reddito che supera i € 55.000 |
Oltre € 75.000 | 43% | € 25.420 (17.220 + 41% * 75.000 – 55.001) + 43% sul reddito che supera i € 75.000 |
D’ora in avanti si applicheranno invece gli scaglioni e le aliquote seguenti:
SCAGLIONI | ALIQUOTA |
Fino a €15.000 | 23% |
€ 15.001 – € 28.000 | 25% (2) |
€ 28.001 – € 50.000 (1) | 35% (2) |
Oltre € 50.000 | 43% |
Parte delle modifiche IRPEF riguarda anche l’entità delle detrazioni e il campo di operatività delle stesse: in particolare a oggi si registra un aumento delle detrazioni sui redditi da pensione, lavoro autonomo e lavoro dipendente ma anche l’introduzione di detrazioni aggiuntive e una restrizione del campo di operatività delle stesse.
Di seguito si riporta quanto previsto per ogni categoria di reddito:
REDDITO DA LAVORO DIPENDENTE | |
Reddito | Importo detrazione |
Fino a € 15.000 | 1.880 (non inferiore a 690, a 1.380 se a tempo determinato) |
€ 15.001 – € 28.000 | 1.910 + 1.190 * [(28.000 – reddito) /13.000] |
€ 28.001 – € 50.000 | 1.910 * (50.000 – reddito) / (50.000 – 28.000) |
Oltre i € 50.000 | Non prevista |
REDDITO DA PENSIONE | |
Reddito | Importo detrazione |
Fino a € 8.500 | 1.955 non inferiore a 713) |
€ 8.501 – € 28.000 | 700 + (1.955 – 700) * [(28.000 – reddito) / (28.000- 8.500)] |
€ 28.001 – € 50.000 | 700 * [(50.000 – reddito) / (50.000 – 28.000)] |
Oltre i € 50.000 | Non prevista |
REDDITI ASSIMILATI A QUELLI DA LAVORO DIPENDENTE E ALTRI REDDITI | |
Reddito | Importo detrazione |
Fino a € 5.500 | 1.265 |
€ 5.501 – € 28.000 | 500 + (1.265 – 500) * [(28.000 – reddito) / (28.000- 5.500)] |
€ 28.001 – € 50.000 | 500 * [(50.000 – reddito) / (50.000 – 28.000)] |
Oltre i € 50.000 | Non prevista |
A causa del cambiamento della struttura degli scaglioni, a partire dal 1º gennaio 2022, le detrazioni saranno applicabili a redditi fino a € 50.000 e non più fino a redditi pari a € 55.000, riducendo così il campo di operatività.
In aggiunta si prevedono ulteriori detrazioni per evitare perdite nel cambio delle regole in materia IRPEF:
- redditi da lavoro dipendente: da € 25.000 a € 35.000 è previsto un aumento della detrazione pari a € 65;
- redditi da pensione: da € 25.000 a € 29.000 l’incremento è pari a € 50;
- reddito da lavoro autonomo: da € 11.000 a € 17.000 l’importo della detrazione aumenta di € 50.
Alle persone fisiche con reddito inferiore alla soglia dei € 15.000, inoltre, verrà ancora riconosciuto il trattamento integrativo di € 1.200. Per coloro che supereranno la soglia dei € 15.000, ma non quella dei € 28.000, sarà riconosciuto un trattamento integrativo di un massimo di € 1.200 a condizione che la somma delle altre detrazioni previste (carichi famiglia, redditi da lavoro, interessi passivi su mutui, spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica).
I contribuenti che trarranno maggiori vantaggi a seguito dell’entrata in vigore della Riforma saranno i lavoratori dipendenti con redditi di € 40.000 (risparmio fino a € 945), e i lavoratori autonomi insieme ai pensionati con redditi di € 50.000 (risparmio fino a, rispettivamente, di € 810 e € 758 annui).
In conclusione si può affermare che scopo della nuova struttura e dell’intera riforma IRPEF fosse, nelle intenzioni del Legislatore, rendere più armonica la crescita della curva di progressività, permettendo un miglioramento dell’equità verticale tra le diverse fasce di reddito. Tuttavia, si conviene che tale tentativo sia solo parziale poiché, secondo quanto mostrato dai numeri, a parità di imponibile il carico impositivo varia in base alla tipologia di reddito.
Redazione