I nuovi strumenti a supporto della Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa (CNC)
di Federico Valenza
Fin da subito abbiamo seguito l’introduzione della Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa (CNC), la procedura volontaria che permette agli imprenditori di prevenire il fallimento delle proprie aziende. Ne abbiamo già parlato sul nostro blog, per avere un’idea dei vantaggi e delle informazioni più tecniche, guardate il video.
Lo strumento è operativo dal 15 novembre 2021, ma a distanza di più di un anno si riscontra uno scarso utilizzo della CNC: sono pochi gli imprenditori che l’hanno volontariamente sfruttata per evitare il fallimento e in più con pochi esiti positivi. Vediamo alcuni numeri.
A un anno dall’entrata in vigore sono state depositate 475 istanze totali in tutta Italia di cui il 21% solo in Lombardia.
Ma quali sono le difficoltà nell’attuazione della CNC?
In primo luogo, è bene sottolineare gli ostacoli per la diffusione che sono, nominalmente:
- impossibilità di raggiungere accordi transattivi con creditori pubblici qualificati (Agenzia delle Entrate, Inps, Inail)
- tempistiche dilungate per accedere alla procedura per le difficoltà in fase di presentazione della documentazione necessaria.
Le novità al PNRR introdotte dal Consiglio dei Ministri
La Composizione Negoziata della Crisi è uno strumento dalle potenzialità enormi per la nostra economia – se volete approfondirle, potete leggere gli approfondimenti scritti sul nostro blog, iniziando da questo. Ed è proprio per questi vantaggi che il Governo ha scelto di dare un ulteriore impulso all’utilizzo di questo strumento, provando a spingere gli imprenditori a far ricorso alla CNC prima che si giunga alle estreme conseguenze.
Il 16 febbraio 2023, il Consiglio dei Ministri ha dunque approvato lo schema di decreto sul PNRR, il quale all’art. 39 introduce alcune misure per supportare il successo delle CNC, agevolandone la diffusione e di conseguenza l’applicazione concreta da parte delle imprese con una più significativa esposizione debitoria.
In particolare, sono tre le misure previste per incentivare l’utilizzo della CNC:
- introduzione dell’accordo transattivo: l’imprenditore, durante le trattative avviate dell’esperto indipendente, ha la facoltà di proporre accordi transattivi con i creditori pubblici che prevedano il pagamento del debito, in modo parziale o dilazionato, in misura non inferiore a quanto potrebbe conseguire dalla liquidazione giudiziale.
- ammissione dell’autodichiarazione: al fine di contrastare le frequenti difficoltà e rallentamenti per accedere alla procedura, il decreto ammette un’autodichiarazione con la quale il soggetto-imprenditore, prima di presentare l’istanza di nomina dell’esperto, attesta di aver fatto richiesta di tutte le certificazioni necessarie.
- misure premiali: si prevede che, per il debitore che abbia agito in modo tempestivo e corretto, l’Agenzia delle Entrate possa concedere piani di rateazioni fino a 120 rate (in precedenza 72), nei casi di comprovata e grave situazione di difficoltà dell’impresa rappresentata su istanza dell’impresa e sottoscritta dall’esperto.
Il commento dei Commercialisti
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, con il comunicato stampa di venerdì 17 febbraio 2023 si è espresso in modo più che favorevole all’approvazione dello schema di decreto.
Il presidente Elbano de Nuccio ha infatti commentato con entusiasmo affermando “si tratta di disposizioni ragionevoli che intendono supportare effettivamente le imprese italiane nel superamento delle situazioni di crisi e volte alla tutela della continuità aziendale”.
Non resta che attendere e lavorare perché la CNC entri di diritto fra gli strumenti più utilizzati, evitando di erodere il nostro tessuto economico, già provato dalle numerose crisi susseguitesi negli ultimi anni.
Federico Valenza