Le parole chiave per la strategia e la crescita d’impresa
Cos’è il Piano Industriale?
Sinonimo di “business plan”, il Piano Industriale è il documento che spiega, in dettaglio, la strategia del management d’impresa: è nel business plan che si pongono gli obiettivi strategici e, a ritroso, le strategie competitive per il raggiungimento degli stessi. Il Piano Industriale ha anche il compito di dare una stima dei risultati. È, dunque, non solo l’identificazione del punto A (di partenza) e del punto B (di arrivo) ma è anche il disegno del percorso da intraprendere per arrivare da un punto all’altro.
Il business plan non è altro che la visione strategica dell’azienda, resa possibile da uno studio di settore, del mercato e dell’arena competitiva d’appartenenza. È il documento attraverso cui il management “parla” ai suoi interlocutori, sia interni (es. soci) che esterni (es. finanziatori) per spiegare le ragioni di alcune decisioni e la base su cui queste sono state prese.
Il Piano Industriale è di importanza fondamentale perché è questo il documento su cui si basano le prospettive di crescita dell’impresa, è da qui che è possibile intuire quali saranno i vantaggi per gli investitori e il valore creato per gli azionisti.
Cosa deve contenere il Piano Industriale?
Sono in particolare 4 i punti chiave del business plan:
1. Analisi di Mercato: è in assoluto il punto di partenza, la valutazione dei trend del proprio mercato o industria di appartenenza. È da questa analisi che derivano alcune considerazioni fondamentali: quali sono le preferenze attuali da parte dei consumatori/utenti/fruitori? Su cosa i competitor si stanno concentrando/stanno investendo? Su quali progetti gli investitori si stanno maggiormente concentrando?
2. Strategie di Produzione: una volta raccolti i dati necessari e consolidata la visione d’insieme, è possibile tracciare un percorso verso una linea strategica. Questa parte del business plan è atta a pianificare le azioni da intraprendere, ovvero l’allocazione delle risorse, la revisione dei processi interni, lo sfruttamento delle tecnologie attualmente in uso per la produzione o l’acquisizione di nuove tecnologie. In breve, nella strategia di produzione sono presenti tutte le azioni finalizzate a far virare l’azienda verso l’obiettivo, con la messa in campo di tutte le risorse (umane e non) per perseguirlo
3. Obiettivi a Lungo Termine: la strategia di produzione è finalizzata ad arrivare a un punto (il punto B, che prima abbiamo definito d’arrivo). Con un’analisi proiettiva, il business plan deve definire dove arriverà l’azienda con l’attuazione della strategia precedentemente esposta, entro quando. È in questa parte che è possibile evidenziare il valore che il management porterà a investitori e azionisti
4. Rischi e Mitigazioni: è importante sottolineare che la strategia di produzione, come ogni tipo di strategia d’investimento, pone dei rischi, sia interni che esterni. I rischi interni sono, ad esempio, l’impossibilità di riorganizzare procedure e risorse per arrivare al risultato; quelli esterni sono, a titolo esemplificativo, improvvisi e imprevedibili mutamenti di mercato che virano preferenze e risorse verso altri mercati. È, allora, necessario che il business plan, affinché funzioni e convinca, spieghi quali sono i rischi possibili a cui il piano va incontro e, d’altro canto, quali sono i piani per mitigarli e impedire loro di abbattersi in modo irreparabile sull’azienda.
Cosa si intende per Piano Finanziario?
Per completezza detto anche Piano Economico Finanziario. In breve, è la risposta, spesso contenuta nel Piano Industriale, al dove trovare i fondi per l’attuazione della strategia. Questo documento, cioè, descrive in dettaglio la strategia finanziaria di un’organizzazione, includendo non solo la liquidità – ovvero l’immediata disponibilità economica – ma anche le eventuali fonti di finanziamento, la tipologia di gestione del capitale e ogni altra informazione atta a spiegare dove reperire i fondi per l’attuazione della strategia.
Cosa comprende il Piano Economico Finanziario?
Perché il Piano Finanziario sia un buono strumento a supporto della strategia delineata dal Piano Industriale è necessario che comprenda alcune informazioni e prospetti tra cui:
- Metriche di Valutazione: potrebbero essere anche intese come KPIs, letteralmente Key Performance Indicators, tradotti come Indicatori Chiave di Prestazione. Si tratta di valori che devono essere definiti ex ante rispetto all’inizio dell’operazione, valori misurabili tramite i quali è possibile misurare l’efficacia del Piano in termini di efficacia (raggiungimento del risultato) ed efficienza (rapporto fra il raggiungimento del risultato e l’investimento fatto per raggiungerlo)
- Bilanci Provisionali: si tratta di previsioni dettagliate non solo di quanto si prevede di spendere per avviare e portare a termine il piano ma anche, e soprattutto, quanto si prevede di incassare (le entrate). A ciò fanno riferimento flussi di cassa, utili etc.
- Strategie di Investimento: quanto sarà necessario investire nel breve periodo, qual è la spesa prevista, invece, nel medio-lungo periodo per dare sostanza al Piano? Sono tutte domande che devono trovare risposta in questo capitolo del Piano
- Rischi e Gestione: nello specifico è necessario delineare le politiche per la gestione dei rischi finanziari. A questo proposito, sono da prevedere non solo i rischi di investimento ma anche quelli connessi come il rischio di cambio (svalutazione della moneta) e di interesse (nel caso soprattutto dei finanziamenti ottenuti da enti esterni) che potrebbero far aumentare sensibilmente i costi
Rapporto fra Piano Industriale e Piano Finanziario
È chiara, a questo punto, la connessione fra le due tipologie di Piani. Da una parte, con il Piano Industriale, è possibile avere una visione d’insieme non solo della situazione attuale (As-Is) dell’impresa ma anche il dove si vuole arrivare a livello di posizionamento e crescita di mercato; dall’altra, con il Piano Economico Finanziario, si struttura l’azione finanziaria atta a reperire e gestire i fondi necessari a perseguire la strategia.
In breve, la visione del management è espressa dal Piano Industriale, la possibilità di realizzare finanziariamente la strategia e porsi al riparo da eventuali conseguenze negative è data dal Piano Finanziario.
Insieme questi due Piani rappresentano i pilastri strategici della crescita d’impresa, una sorta di luce per evidenziare le potenzialità dell’impresa all’interno del mercato e anche eventuali problemi o rischi che potrebbero danneggiarla. Questo, oggi, è il modo di resistere ai mutamenti di mercato e sfruttarli per la propria crescita di medio-lungo periodo.
Redazione