Il ruolo della Pianificazione finanziaria e del Controllo di Gestione negli Adeguati Assetti organizzativi, amministrativi e contabili
Il governo di un’impresa può adottare due atteggiamenti:
- reattivo ovvero attendere il verificarsi degli eventi prima di prendere qualsiasi decisione;
- proattivo ovvero cercare di prevedere gli eventi così da anticipare le decisioni.
A fronte di un contesto competitivo sempre più complesso, risulta inefficace operare secondo un approccio “giorno per giorno” e il legislatore chiede all’imprenditore di adottare una logica di pianificazione strategica e programmazione economica finanziaria scegliendo uno stile di direzione razionale ed anticipatorio.
Visione orientata al futuro
Dal controllo di gestione orientato al passato occorre spostarsi verso un sistema orientato prevalentemente al futuro.
I sistemi tradizionali di contabilità forniscono informazioni su accadimenti ormai passati e pertanto in ritardo rispetto all’opportunità di implementare azioni correttive. L’azienda ha bisogno di utilizzare sistemi di controllo predittivi degli accadimenti così da predisporre idonee misure per la crescita di valore e con la massima attenzione verso i potenziali scenari.
L’imprenditore dovrebbe applicare una visione forward-looking integrando il sistema di controllo di gestione composto da analisi di bilancio, indici e dati passati, con budget economici e finanziari periodici (mensili, trimestrali, ecc.) e l’utilizzo di tecniche di forecast, cioè proiezioni continue e aggiornate e di simulazione, volte a valutare l’impatto sulla continuità aziendale di possibili diversi scenari (analisi what-if) e la reale fattibilità degli investimenti programmati.
L’adozione di adeguati assetti è funzionale a prevenire la crisi e rappresenta un’occasione di sviluppo dell’impresa, delle competenze manageriali, dei fattori organizzativi. Inoltre, considerando i temi della sostenibilità, la presenza di una struttura di governance solida ed efficiente è fondamentale per lo sviluppo di un percorso aziendale capace di integrare considerazioni economiche, sociali ed ambientali nelle proprie scelte decisionali e che miri a sviluppare relazioni costruttive e durature con gli stakeholder.
Controllo di gestione e pianificazione finanziaria
L’attenta pianificazione dei bisogni finanziari e di azioni per limitare i rischi è basilare per una buona gestione di impresa.
Secondo quanto previsto dal Codice della crisi, gli assetti amministrativi, organizzativi e contabili si considerano adeguati se l’imprenditore ha attuato un efficiente ed efficace sistema di controllo di gestione che si articola nelle seguenti fasi:
- Pianificazione delle attività: viene elaborato un piano strategico a breve-medio termine credibile, reale ed attuabile;
- Operativa: si individuano e mobilitano le risorse e le competenze aziendali per dar vita al piano strategico;
- Reporting: è un’attività che coinvolge tutte le aree aziendali e ha lo scopo di verificare se i piani aziendali sono allineati con gli aspetti operativi;
- Valutazione: revisione dei piani aziendali, dall’incremento o decremento delle risorse originariamente impiegate alla correzione di eventuali errori commessi in fase strategica ed operativa.
Gli strumenti operativi a supporto del controllo di gestione sono identificati in primo luogo nella redazione del budget flessibile. Esso è lo strumento per la pianificazione e programmazione dell’attività aziendale nel complesso che comprende un insieme di budget redatti dalle apposite aree funzionali (ad esempio il budget dei costi e il budget delle vendite). Il concetto di flessibilità è legato alla possibilità di intervenire a seguito del controllo periodico degli obiettivi raggiunti e analizzare gli scostamenti per approfondire le motivazioni sottostanti.
Altri strumenti sono:
- Redazione di un piano industriale-finanziario (o budget di tesoreria) a medio termine per la stima di ricavi, costi, tempi di incasso dei crediti e di pagamento dei debiti;
- Analisi di bilancio per indici e per flussi finanziari;
- Redazione di un piano di free cash flow per nuove eventuali iniziative;
- Controllo e monitoraggio del magazzino;
- Analisi dei costi e analisi dei margini;
- Ruolo del controller;
- Applicazione degli indicatori che riassumono in un dato l’andamento della gestione comparato nello spazio e nel tempo.
L’attività di monitoraggio si basa su specifici indicatori di performance KPIs (key performance indicators) che consentono l’analisi di eventuali scostamenti rispetto gli obiettivi prefissati e si identificano, ad esempio, in indicatori di solvibilità, indebitamento, redditività, solidità patrimoniale, liquidità.
È opportuno misurare la performance aziendale non solo da un punto di vista economico e finanziario, ma anche secondo aspetti qualitativi come, per esempio, la formazione e il clima aziendale, per stabilire la capacità aziendale di evolversi perché anche il peggioramento di alcuni di questi elementi può portare alla crisi.
Gli strumenti a disposizione delle imprese consentono alle stesse di maturare un’adeguata consapevolezza circa l’importanza di una sana ed efficiente gestione aziendale che nel lungo termine si trasforma in valore per sé stessa e per tutti i propri stakeholders.
Gianni Malerba