Manovra di Bilancio 2025: novità su cuneo fiscale, Irpef, bonus ristrutturazioni, figli a carico

La legge di bilancio 2025 dovrebbe attestarsi intorno ai 25 miliardi di euro e le principali misure relative alle persone fisiche includono, ad esempio, la trasformazione permanente del taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e dell'Irpef. La Manovra 2025 dovrà essere approvata entro il 31 dicembre e il cammino per la definizione delle misure sarà scandito da molti appuntamenti cruciali.

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Analisi delle misure chiave previste dalla prossima legge di bilancio in vigore dal 1° gennaio

Taglio cuneo fiscale

Il cuneo fiscale misura la differenza tra il costo del lavoro sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta percepita dal lavoratore. Questo cuneo è composto da due principali elementi: da un lato l’imposta sul reddito delle persone fisiche e dall’altro i contributi previdenziali. Il dipendente è responsabile per l’imposta e di parte dei contributi previdenziali, mentre il datore di lavoro si fa carico della restante quota dei contributi previdenziali.

La trasformazione strutturale del taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti interessa i contributi previdenziali e ha l’obiettivo di ridurre il divario tra il costo del lavoro per i datori e il netto ricevuto dai lavoratori. Attualmente, il cuneo fiscale in Italia è uno dei più elevati tra i Paesi dell’Ocse, raggiungendo il 45,9%.

Per quanto riguarda il taglio del cuneo, l’intervento potrebbe seguire un doppio approccio: a partire dal prossimo anno, il taglio rimarrebbe contributivo per i redditi fino a 20.000 euro, per poi trasformarsi in fiscale, attraverso un incremento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35.000 euro. Successivamente, si avvierà una discesa progressiva piuttosto rapida fino a 40.000 euro.

Irpef a tre aliquote 

L’imposta sui redditi delle persone fisiche, nota come Irpef, a seguito della Riforma Fiscale, ha subito per il solo anno 2024, delle modifiche che, salvo risorse disponibili, dovrebbero diventare strutturali con la prossima Legge di Bilancio.

L’Irpef è disciplinata dall’articolo 11 del Dpr n. 917/1986, che detta le regole per il calcolo dell’imposta dovuta, e il Decreto Legislativo n 216/2023 ha previsto che a partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2024 le aliquote e gli scaglioni dell’Irpef sono così strutturati (Articolo precedente):

  • aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro,
  • aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro,
  • aliquota del 43% per i redditi che superano 50.000 euro,

In merito al 2025, è stata più volte evidenziata la volontà di confermare le regole previste ad oggi ed è per ora certa la replica dell’assetto attuale. Inoltre, la seconda aliquota (per i redditi fra 28.000 e 50.000 euro) potrebbe scendere dal 35 al 33% e si ipotizza di agire sugli scaglioni, alzando il secondo gradino fino a 60.000 euro.

Bonus ristrutturazioni

Il bonus ristrutturazioni al 50% sarà prorogato alle medesime condizioni del 2024, con un limite di spesa di 96 mila euro. Tuttavia, la proroga è prevista solo per le abitazioni principali, mentre per le seconde case si scende al 36%, con tetto di spesa a 48mila euro. 

Possono beneficiare tutti coloro che avviano lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, oppure lavori di manutenzione ordinaria per le parti comuni di edifici residenziali.

Tra gli interventi più frequenti che ricadono nel raggio d’azione del bonus:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza; 
  • realizzazione e miglioramento di servizi igienici; 
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande; 
  • rifacimento o costruzione di scale e rampe; 
  • interventi finalizzati al risparmio energetico; 
  • interventi di bonifica dall’amianto; 
  • opere per evitare infortuni domestici ed eliminazione delle barriere architettoniche;
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici; 
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas.

Tetto alle detrazioni fiscali e figli a carico

Chi guadagna tra 75.000 e 100.000 euro potrà detrarre fino a un massimo di 14mila euro, mentre per chi supera i 100.000 euro il limite scende a 8.000 euro. 

Il tetto verrà ridotto del 50% in assenza di figli a carico, del 30% se c’è un solo figlio e del 15% se i figli sono due, mentre rimarrà invariato per chi ha più di tre figli o figli con disabilità. 

Le detrazioni possono essere richieste solo per i figli di età compresa tra i 21 e i 30 anni (fino ai 21 anni sono incluse nell’assegno unico). Da tali importi sono escluse le spese sanitarie e quelle già in corso per mutui e ristrutturazioni edilizie.

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